A cuore aperto: la mostra di Castel Pergine
L'installazione a Castel Pergine è stata molto importante per me, non solo per la collocazione molto affascinante e nello stesso tempo difficile e quindi stimolante per la creazione di opere, ma anche perché ha portato un grande cambiamento in me.
Andai al castello e rimasi a meditare per molti giorni, catturando con i sensi gli spazi, la storia, il vissuto delle pietre e iniziai a prendere appunti.
Ricordo momenti bellissimi in cui la creatività fluiva, nascevano le idee, le varie possibilità di intervenire negli spazi sia interni che esterni. Volevo creare sculture che si potessero comporre e scomporre senza perdere di significato: ciuffi d'erba che scono dal terreno, grandi radici che si espandono nella terra o fra gli arbusti o dall'asfalto.
È stata la Natura stessa a dirmi cosa dovevo creare per quei luoghi. È stato lo spazio a dirmi che forme dovevo creare, la stessa architettura del castello a determinare il filo conduttore della mostra, delle opere.
La mostra mi ha portato un grande cambiamento nel tempo, e più sicurezza in me stessa, perché dopo essere riuscita a creare un'opera così mastodontica in poco tempo, avrei potuto affrontare qualsiasi altra prova nel campo della scultura.