Il gioiello nell'antichità
Dobbiamo risalire all’età del ferro per avere traccia dei primi gioielli o ornamenti trovati in un sito archeologico in Scozia, a Mine Howe nell’Orkney. Erano anelli indossati alle dita dei piedi di un scheletro femminile o maschile.
Gli anelli alle dita dei piedi avevano sicuramente un significato simbolico o rituale perché l’ornamento ha sempre rappresentato una ritualizzazione del corpo, un rendere esterno ciò che si vuole rappresentare, non unicamente un abbellimento del corpo.
Le persone di potere avevano bisogno di segni esteriori per far capire chi contava nella società e il ruolo che detenevano. Il gioiello poteva essere maschile e femminile, come giustamente può essere, perché era simbolo di uno stato sociale o di casta.
Sicuramente i primi gioielli nascevano anche per scopi pratici, per chiudere un mantello o delle vesti e l’artista - artigiano riusciva a cogliere frammenti di realtà, di poesia, nel fare un qualcosa in più, nel differenziarsi.
L’ornamento che affianco, come significato, all’arte rupestre, diventa una possibilità di esorcizzare le paure. Da questo concetto avviene l’invenzione degli amuleti.
Il gioiello dal mio punto di vista
Per me è la forma dell’oggetto che dona positività a chi lo indossa. Possiamo immaginare un gioiello a forma appuntita che dà un messaggio di aggressività, di pericolo e una forma rotonda al contrario emana dolcezza, disponibilità.
Nell’antichità lo sciamano usava portare gioielli che emettevano suoni, come le ballerine orientali con i bracciali e le cavigliere, perché il suono accostato al metallo rende più forte, più significativo, il richiamo.
Segna il movimento del corpo e il ritmo. E la danza come fonte di armonia e di vitalità ci trasporta in una dimensione trascendentale.
Per me il gioiello è una piccola scultura, è uno studio della forma in relazione al corpo, al movimento.
Lo spazio corpo diventa una potenzialità poetica ed affettiva-relazionale che fa germinare l’opera in armonia con l’insieme.
La scultura nasce dal dare forma a un’emozione ma è anche relazione con l’ambiente, con l’essere umano, con se stessi.
Il gioiello interagisce con lo spazio corporeo donando armonia all’insieme. È un dono che possiamo fare a noi stessi, è il piacere di indossare una forma che danza, che gioca con il nostro corpo.
L’energia racchiusa nel metallo e nella forma, richiama la prosperità, la serenità. Questo è il significato che voglio dare ai miei gioielli: un segnale di positività.
Dobbiamo sentirci liberi di usare il gioiello-creativo a qualsiasi età o situazione perché è portabile, si adatta, si inserisce e "segnala" il corpo femminile.
Dai uno sguardo alle mie creazioni!
Il gioiello: una scultura da indossare
Gli orecchini, fanno riferimento al viso, possono far risaltare gli occhi o una curva del viso o nascondere una parte che non si accetta.
Sono innumerevoli le soluzioni che posso creare in una piccola scultura da indossare. Il gioiello è anche comunicazione con gli altri. Non è solo uno status symbol, ma comunica ciò che sentiamo di essere in quel momento perché siamo nel divenire della vita e il cambiamento è la certezza dell’esserci qui ed ora.
Concludo con una mia poesia che sintetizza il mio pensiero:
Tienimi nella tua mano
guscio di luce
azzurro cielo
amante mio
mi bastaPoesia tratta da “ A cuore aperto” ed. La Prosivendola, Verona.
Comunica con gli altri
Scegli la tua scultura da indossare